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Il paesaggio architettonico persiano degli anni ‘50 nel penultimo episodio della serie “Domus Eyes on Iran”.

Il nono e penultimo episodio della serie “Domus Eyes on Iran”, prodotta dall’Ambasciata italiana in Iran e dall’Ufficio ICE a Teheran in collaborazione con la storica rivista milanese Domus, è stato presentato ieri nella residenza dell’ambasciatore Giuseppe Perrone.

L’episodio ha rivisitato e approfondito un articolo pubblicato nel 1958 dalla rivista Domus, dal titolo “Paesaggio persiano”, dedicato allo sviluppo dell’architettura moderna nella capitale iraniana, attraverso alcuni edifici di pregio disegnati dall’architetto Hushang Seyhoun, quali la fabbrica Canada Dry, l’orfanotrofio Aménéh e tre ville residenziali nel nord della città.

Viene così raccontato un periodo in cui lo sviluppo architettonico di Teheran si inseriva a pieno titolo nelle correnti di avanguardia dell’architettura mondiale, traendo ispirazione da grandi maestri come Le Corbusier, Mies van der Rohe, Gio Ponti, che proprio in quegli anni costruiva a Teheran la villa Namazee, gioiello dell’architettura moderna, che costituirà l’oggetto dell’ultimo episodio della serie “Domus Eyes on Iran”, in programma in ottobre.

Nel suo intervento introduttivo, l’Ambasciatore Perrone ha sottolineato come l’intento della serie sia quello di riportare in vita e mettere a disposizione del lettore contemporaneo, storie di grande interesse e significato socio-culturale, come quella assai suggestiva pubblicata da Domus nel 1958.

Per l’occasione sono anche stati esposti nel giardino della residenza i disegni della capitale iraniana degli anni ’50 realizzati dall’artista iraniano Khosrow Khorshidi.

Come gli episodi precedenti, anche “Paesaggio persiano” è visibile sui canali social dell’Ambasciata italiana a Teheran.