Siria e Afghanistan sono stati i due temi cardine dell’incontro, con la titolare della diplomazia italiana che ha sottolineato come, rispetto alla crisi siriana, si sia aperto “per varie ragioni uno spazio temporale che deve essere utilizzato in modo molto intenso dalla diplomazia e dalla politica. Abbiamo due tracce che possono essere parallele: da una parte per la convenzione per le armi chimiche, e dall’altra per un canale politico che, se funziona, porti ad un cessate il fuoco, perche’ e’ molto difficile divenire operativi nella distruzione delle armi se la guerra civile continua a questo livello”.
Riguardo alla crisi siriana, Bonino ha anche posto l’accento sulla tragedia della popolazione ad essa indissolubilmente collegata. Un eventuale accordo politico che porti al cessate il fuoco “deve garantire anche l’accesso umanitario, sinora impossibile. Non vogliamo che questo sia dimenticato al tavolo dei negoziati”, ha sottolineato il Ministro al termine dell’incontro con Zarif.
I due Ministri hanno inoltre firmato un ‘Memorandum of Understanding‘ sulla collaborazione per la stabilizzazione e lo sviluppo sull’Afghanistan relativo, in particolare, al periodo successivo al ritiro delle truppe della missione Isaf. “Lo sforzo italiano è concentrato nella provincia di Herat” e lì “la collaborazione con gli iraniani e’ indispensabile”, ma “e’ necessario rilanciarla, visto che rimarremo oltre il 2014, seppur con un altro schema”, ha spiegato Bonino.
I due Ministri, infine, hanno anche affrontato punti più strettamente collegati alle relazioni bilaterali discutendo “della possibilità di intensificare non solo gli scambi economici” tra Italia e Iran, ma anche quelli culturali e di altri settori. E, come rimarcato dallo stesso Ministro italiano, nel colloquio con Zarif, Bonino ha avuto occasione di esprimere il proprio apprezzamento per la liberazione dei detenuti politici” avvenuta qualche giorno fa su decisione del Presidente Rohani, sottolineando come “questo sia l’avvio di un processo che penso sia giusto continuare”.